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1 Febbraio 2019

Raccolta differenziata: non vogliamo essere disfattisti, ma costruttivi

raccolta differenziata

È giusto che la modalità della raccolta differenziata migliori, perché potremmo diventare un comune virtuoso, fare del bene all’ambiente e pagare meno tasse.

Persone in fila per la distribuzione dei mastelli per la raccolta differenziataL’impianto generale della modifica, con l’abbinamento cittadino-rifiuto, pensiamo possa

stimolare la popolazione ad un maggiore impegno.

Ci auguriamo che dopo la prima fase di sperimentazione si possa passare alla tariffa puntuale della tassa sui rifiuti, in base al principio più differenzi e meno paghi.

Solo che abbiamo dei dubbi e ci sentiamo di esporli a prescindere dalla bontà dell’iniziativa, sperando che il confronto possa migliorare la qualità del servizio.

Dubbi che derivano da diversi fattori che andremo qui ad esporre.

Dubbi sulla nuova modalità di raccolta differenziata

  • La modalità di raccolta: in questo caso ci siamo chiesti in che modo si possa distinguere chi differenzia bene da chi invece non lo fa, questa domanda nasce nel momento in cui le persone prendono coscienza che tutti i secchi possono essere aperti da chiunque e quindi si può facilmente inserire il proprio sacchetto in quello di un altro per evitare di incorrere in multe
  • L’orario di raccolta: l’orario di raccolta, previsto dalle 6 alle 8 per il centro urbano, non prende in considerazione i numerosi pendolari e lavoratori che non potranno permettersi di riportare il proprio secchio a casa, con la conseguenza che vedremo tanti secchi abbandonati lungo le vie dei condomini invece dei sacchetti. Molto più elegante in effetti. In più, non si tengono in considerazione le numerose persone anziane che abitano al centro del paese, oppure i turisti, costretti da questo nuovo sistema a svegliarsi molto presto la mattina, portare giù il secchio, e poi riportarlo su dopo la raccolta. Temiamo che questo possa vanificare tutto il progetto.
  • La differenziazione dei condomini: qui abbiamo una domanda: chi decide quali condomini possono avere cassonetti comuni e quali no? Forse la preesistenza di questi? Perché non avete chiesto se altri condomini volessero attuare tale modalità di raccolta? E soprattutto, con i tempi che ci vogliono per fare un’assemblea condominiale, i condomini sono stati avvisati per tempo? Riusciranno tutti a decidere? E se non ci riuscissero, che succede il 18 Febbraio?
  • Il ritiro dei kit: Costringere tutti gli aventi diritto a recarsi in giornata lavorative in orari ristretti a ritirare i kit che non sono preparati a dare, creando solo fila e caos è il modo peggiore approcciare il nuovo sistema, che dovrebbe limitare al massimo il disagio per i cittadini, veri protagonisti di questa svolta.

Questi punti rendono, a nostro avviso, troppo macchinoso il processo, e rischiano di compromettere un’iniziativa importante per la nostra città.

Proposte per migliorare il progetto

Di seguito elenchiamo le nostre proposte, a nostro avviso migliorative del progetto:

  • Perché non utilizzare dei sacchetti personalizzati o un’etichetta da apporre sopra che identifichi la famiglia che butta il rifiuto? In questo modo si risolverebbero diversi problemi: Il cittadino non avrebbe paura che qualcuno possa buttare l’immondizia al posto suo, le famiglie che non producono immondizia per tutto l’anno potrebbero essere sottoposte a controllo rispetto alla modalità di conferimento del rifiuto mentre le famiglie che differenziano adeguatamente potrebbero avere un adeguamento della tari. Se non fosse possibile il sacchetto personalizzato, almeno trovare, con la Tekneko, il sistema (lucchetti, chiusura automatizzata grazie ad una chiave elettronica) con cui il cittadino possa chiudere il secchio, e solo l’operatore possa aprirlo.
  • Organizzazione: effettuare il sabato e la domenica eventi nelle piazze per sensibilizzare il cittadino e rilasciare i kit. Non è pensabile che tutti i cittadini riescano a ritirare i kit in così poco tempo. Per questo, proponiamo di rinviare di un mese circa l’inizio del progetto, aumentando così il tempo a disposizione degli utenti di procurarsi l’attrezzatura, e a disposizione dell’Amministrazione e dell’azienda per rivedere i punti critici che stanno venendo alla luce
  • Collegato al punto sopra, il tempo in più serve anche ai condomini per potersi riunire e decidere sulla nuova modalità, aprendo anche a quelli che oggi facevano il porta a porta come singoli la possibilità di avere dei secchi condominiali
  • Mantenere orari consoni alla vita quotidiana, tenendo presente le necessità dei lavoratori, dei pendolari, degli anziani e dei turisti. La nostra proposta è estendere anche alla zona 1 (centro urbano) gli orari delle altre zone, così da limitare il più possibile il disagio per i cittadini, e garantire che non sia per questo motivo che tutto il progetto sia visto di cattivo occhio dalla cittadinanza.

Aggiungiamo infine, per non sembrare disfattisti, che un Comune vicino a noi, Oriolo Romano , che lo scorso anno ha realizzato quasi l’80% della raccolta utilizza queste metodologie con, appunto, ottimi risultati.

Perché abbiamo stilato queste proposte

Le nostre proposte le facciamo per puro spirito di condivisione perché di questa nuova modalità di raccolta non si è parlato in nessuna occasione.

Un nuovo sistema come questo, che impatta la vita di tutti i giorni, andrebbe condiviso il più possibile.

Auspichiamo che, sebbene l’organizzazione sia stata stabilita e poi divulgata senza la minima partecipazione di cittadini e forze politiche e sociali, oggi l’Amministrazione sia aperta a suggerimenti e consigli, perché è interesse di tutti che il sistema di raccolta differenziata sia efficiente ed efficace.

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