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12 Dicembre 2017

Scuola dell’infanzia comunale paritaria dei Pasqualetti, mettiamo le cose in chiaro.

scuola infanzia comunale paritaria Pasqualetti

Il dato da cui partire è il seguente: i bambini del 2015 l’anno prossimo non potranno usufruire della scuola dell’infanzia comunale paritaria dei Pasqualetti.

Infatti nel comunicato stampa del Comune sull’argomento si legge chiaramente che

per l’anno scolastico 2018/2019, non sarà possibile presentare le iscrizioni per i bambini di tre anni.

Non più scuola dell’infanzia comunale, perché?

La scusa che accampa l’amministrazione comunale è che, a fronte del pensionamento di due maestre, il Comune, in pieno piano di riequilibrio, non potrebbe permettersi l’assunzione di due nuove insegnanti.

Potremmo sorvolare sulle promesse elettorali di Tondinelli, ma ancora una volta vogliamo porre l’accento su quanto il populismo delle campagne elettorali alla fine non paghi.

Cosa si diceva nel programma elettorale dell’attuale amministrazione?

Leggendo infatti il documento, che evidentemente per gli attuali amministratori è equiparabile a carta straccia, sotto la voce “scuola” troviamo le seguenti promesse:

“l’istruzione occupa un posto rilevante nel nostro programma elettorale”.

Ci crediamo, ma è il programma elettorale che evidentemente non occupa un posto rilevante nei pensieri e nelle intenzioni del Sindaco.

“potenziare/istituire il pre/post scuola per agevolare i genitori che lavorano”.

Non riuscendo a potenziare/istituire il pre/post scuola, hanno deciso di non farceli andare proprio i bimbi a scuola.

I genitori che lavorano, ringraziano.

“valutare la fattibilità di un servizio mensa per almeno una classe di scuola comunale dell’infanzia”.

Hanno valutato la fattibilità e hanno deciso che per rendere possibile il servizio mensa per almeno una classe della scuola comunale dell’infanzia, deve scomparire la scuola stessa.

“impegnarsi per la riapertura della sezione a tempo pieno della scuola comunale”.

Come dice un famoso proverbio: ridiamo per non piangere!

Perché prendere in giro i cittadini?

A fronte di queste promesse evidentemente disattese, torniamo a chiederci, come per le strisce blu: perché prendere in giro i cittadini? Perché agire così palesemente nel verso opposto rispetto alle promesse fatte?

E non regge neanche più la scusa della situazione trovata, per due motivi:

Il grande inquisitore Tondinelli, da 15 anni in Consiglio comunale, di cui 8 all’opposizione, non conosceva la situazione finanziaria dell’ente prima di diventare Sindaco?

Ci rendiamo conto che i bilanci non si trovino nei tribunali (luogo dove si è divertito ad esercitare il suo ruolo di salvatore della patria), ma comunque, se all’oscuro della situazione economica, forse avrebbe fatto meglio a non candidarsi a Sindaco.

Se invece ne era a conoscenza, sono ormai 18 mesi che ricopre il suo incarico. Affermare sempre, in risposta a qualsiasi critica, “è colpa di chi c’era prima”, ormai non regge più.

Dove sono i fondi per le 2 maestre allora?

Se tutto questo non bastasse, l’amministrazione dovrebbe spiegare perché non è in condizione di assumere due insegnanti (in sostituzione delle due che andranno in pensione), per garantire il diritto allo studio dei bambini braccianesi, mentre, in base agli ultimi provvedimenti adottati e visibili sull’albo pretorio, è perfettamente in grado di:

Assumere tre nuovi capo area

  1. dott.ssa Maria Grazia Toppi nuovo capo area amministrativa ed affari generali, in sostituzione della dipendente dott.ssa Annalisa Viola, nominata, dopo una procedura ex art. 110 TUEL, con decreto n. 30 del 14. 11.2017 per la modica cifra di 49.174,61 euro annuali. (leggi decreto_n_44 decadenza Violacosto 110 e decreto incarico ex art. 110 area amministrativa)
  2. Lidia Becchetti, nuovo capo area all’Urbanistica e Ambiente, scelta sulla base di una graduatoria del 2005 per un incarico di sei mesi (per ora!). Quel concorso era stato vinto dall’arch. Vanessa Signore, revocata dall’incarico di capo area con decreto del Sindaco n. 26, per nominare, con il decreto n. 27, l’arch. Lidia Becchetti. Con determina_n_13 del 19.9.2017 sono stati impegnati fino al 31.12.2017, euro 8.421, 87 per la nuova capo area (esterna), nonostante la presenza di competenze interne. L’arch. Becchetti, tra l’altro, si era candidata alle elezioni comunali del 2016 nella lista dello stesso sindaco Tondinelli, ma questa è un’altra storia.
  3. A breve, inoltre, verrà nominato anche un Responsabile all’area economico finanziaria (esterno), nonostante ci siano anche in questo settore, diversi dipendenti comunali che potrebbero rivestire l’incarico.  È stato, infatti, pubblicato un avviso pubblico ex art. 110 TUEL. Vi faremo sapere quanto costerà alle casse comunali. Non serve sottolineare che le spese per i nuovi Capi Area esterni all’organico, si andranno ad aggiungere agli stipendi dei dipendenti comunali revocati.

Altre “piccole” spese dubbie

  1. Incaricare un avvocato per il servizio di supporto al Sindaco nell’esercizio delle specifiche funzioni di amministratore di sostegno per 9.300 euro annuali, secondo quanto previsto nella delibera n. 244 del 26.10.2017. Ci risulta, tra l’altro, che tale figura non sia mai stata necessaria all’interno del Comune di Bracciano negli ultimi 10 anni. (delibera_giunta_n_244 amministratore sostegno)
  2. Richiedere una consulenza tecnica all’avv. Enrico Michetti, per la modica cifra di 12.688 euro, come da delibera di consiglio comunale n. 32 del 28.9.2017 e successiva determina n. 14 del 13.10.2017. Non serve specificare per cosa sia stato incaricato (…) o forse si: altri soldi pubblici spesi per la vicenda del cittadino e il famoso art. 11, evidentemente molto più importante dell’istruzione dei nostri figli. (delibera_consiglio_n_32 michetti e determina_n_14 avv michetti)

Il tutto, senza dimenticare:

– l’incarico conferito all’avv. Bianchi per la rappresentanza legale dell’Ente con delibera n. 83 del 10.10.2016 e successiva determina n. 122 del 12/10/2016 con la quale venivano impegnati ben 10.098,58 euro, di cui 2.757,74 per andare in giro per tribunali a fare delle “ricognizioni”;

– più in generale i 100.000 euro impegnati in bilancio per le spese legali.

Insomma, per concludere, il problema non sono i soldi, ma le scelte politiche che si fanno.

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