Il M5S a Bracciano è ancora all’opposizione?
Il Consiglio Comunale, convocato su richiesta dei consiglieri di opposizione (M5S compreso), fissato per il giorno 3/4/2017 aveva come o.d.g.:
- Situazione occupazionale Bracciano Ambiente e relative conseguenze
- Delibera di Giunta Comunale n. 2/2017 e 35/2017
- Situazione livelli del Lago di Bracciano e prelievi ACEA
La partecipazione è stata numerosa, a dimostrazione che questi temi toccano le sensibilità della cittadinanza.
Situazione occupazionale Bracciano Ambiente
Il Sindaco ha informato il Consiglio Comunale che è stato trovato un accordo temporaneo fino a Luglio con i dipendenti della Bracciano Ambiente, il quale prevede una diminuzione dei salari per evitare i licenziamenti che sembravano inevitabili.
Pur essendo tranquillizzati da questa notizia, dobbiamo sottolineare come la gestione Tondinelli dell’intera vicenda faccia acqua da tutte le parti. E non solo: il Sindaco, con la solita presupponenza, si è vantato dell’accordo come se fosse stato un atto scaturito dalla sua sola volontà, mentre i dipendenti della Bracciano Ambiente si sono diminuiti gli stipendi di circa 1000 euro mensili ciascuno, per evitare il licenziamento dei colleghi, dopo una assemblea che ha deciso all’unanimità con l’accordo delle OO.SS.
Non dimentichiamo che a dicembre la società è fallita, anche per le decisioni dell’Amministrazione Tondinelli, come asserito nella sentenza del Giudice fallimentare, ed a oggi non è stato ancora presentato il bando per l’affidamento del servizio, la passata Amministrazione lo aveva a suo tempo preparato.
In più la Regione Lazio ha decretato che la gestione post mortem del sito di Cupinoro verrà affidata ad un commissario nominato dalla Regione, ma che i costi di questa operazione saranno a carico del Comune di Bracciano.
Come Partito Democratico di Bracciano riteniamo questa decisione inaccettabile, viste le responsabilità della Regione su tutta la vicenda del post-mortem di Cupinoro che tutti conosciamo e, quindi, sollecitiamo il Sindaco a far valere le ragioni della collettività Braccianese nelle sedi opportune, nei confronti della Regione.
Chiediamo, inoltre, una smentita ufficiale della vergognosa dichiarazione del Sindaco, il quale ha affermato che i 10 milioni di euro che la Regione prima ha assegnato e poi ha revocato al Comune di Bracciano siano stati “regalati”. Chi conosce la storia (e il Sindaco la storia la conosce bene), non può permettersi di parlare in questa maniera, per rispetto nei confronti dei sacrifici che la nostra comunità ha dovuto affrontare in questi anni.
Ricordiamo che la Regione aveva riconosciuto quelle somme in tre successive delibere regionali, certificando la somma come spese effettivamente sostenute dalla Bracciano Ambiente per garantire la sicurezza ambientale del vecchio invaso gestito da privati.
Al riguardo l’intervento della nostra consigliera Chiara Mango.
Intervento del consigliere Chiara Mango nel Consiglio comunale del 3 aprile 2017
Per mesi non abbiamo avuto alcuna informazione in merito al destino di Cupinoro e dei dipendenti della società fallita. Siamo stati costretta richiedere, come opposizione, la convocazione di un consiglio comunale per parlare di tematiche così importanti come quelle che stiamo affrontando oggi.
Dopo il fallimento della B.A. (che a mio avviso, come detto a più riprese in questa assiste comunale, si poteva evitare se l’amministrazione avesse proposto un piano di sviluppo credibile, o confermando quello precedentemente ammesso dal giudice), il Sindaco Tondinelli ha garantito che il Comune di Bracciano non si sarebbe fatto carico degli ingenti costi previsti per il progetto di capping (la chiusura della discarica e relativo adeguamento morfologico) e per mettere in sicurezza il sito di Cupinoro.
In seguito vengono pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione Lazio due atti, rispettivamente:
- la deliberazione n. 45 del 9 febbraio 2017 per mezzo della quale la Regione Lazio delibera di esercitare i poteri sostitutivi rispetto all’Ente Locale mediante la nomina commissariale;
- il successivo decreto n. T00034 del 23 febbraio 2017 per mezzo del quale viene nominato il tecnico esperto nella figura dell’ing. Tosini, “con il compito di garantire la gestione operativa della discarica di Cupinoro e la realizzazione del capping, mediante procedure ad evidenza pubblica, fino all’esaurimento delle procedure di collaudo”.
Nulla di strano, se non saltasse agli occhi un passaggio fondamentale degli atti in questione e cioè che i provvedimenti “non comportano oneri a carico del bilancio regionale, atteso che tutte le attività del commissario ad acta per la gestione operativa della discarica di Cupinoro e la realizzazione mediante procedura ad evidenza pubblica, del capping e delle procedure di collaudo, restano a carico del bilancio del Comune di Bracciano”.
Non si comprende come possa il Comune di Bracciano farsi carico degli oneri relativi al progetto di capping di tutto l’invaso di Cupinoro (anche di quello di 1.800.000 metri cubi gestiti fino al 2004 dal privato SEL). È la Regione che dovrebbe garantire la realizzazione del progetto di capping e, soprattutto, la gestione post operativa, così come aveva riconosciuto e stabilito con tre successive deliberazioni di Giunta (la n. 317 del 2014, la n. 217 del 2015 e la n. 370 del 2015).
Sempre sulla Gazzetta Ufficiale regionale, tra l’altro, ho potuto leggere la determinazione n. G00493 del 23 gennaio 2017, con la quale l’Area Ciclo dei Rifiuti avvia l’escussione delle polizze fideiussorie che erano state stipulate per l’invaso di Cupinoro autorizzato e gestito dalla Bracciano Ambiente, per un ammontare che supera gli 8 milioni di euro.
Cosa intende fare l’amministrazione? Si è pensato di impugnare l’ultima delibera regionale con la quale viene stabilito che gli oneri per la chiusura della discarica e per la gestione post operativa sono interamente a carico del Comune di Bracciano?
E ancora, che fine ha fatto il ricorso al TAR proposto dal Commissario prefettizio avverso alla delibera di revoca dei 10 milioni di euro a titolo di risarcimento per la gestione post operativa dal 2004 al 2014 del sito di Cupinoro autorizzato e gestito da privati, precedentemente riconosciuti dalla Regione Lazio?
Sono mesi che chiediamo chiarimenti e informazioni. Credo che tutte queste domande meritino una risposta seria e costruttiva da parte dell’amministrazione, nel rispetto di quella trasparenza tanto osannata e senza fare sterile dietrologia, proprio per l’importanza del tema.
La tematica è tanto importante sia per l’aspetto economico-finanziario che sarebbe un peso per il Comune, sia per l’aspetto ambientale se non si interverrà con tempestività, ma soprattutto ci si chiede quale sia il futuro di quella parte di lavoratori che non potranno essere assorbiti dalla ditta alla quale verrà affidato il servizio di raccolta e spazzamento a seguito di gara d’appalto.
Auspico di ricevere risposte alle mie domande, in ogni caso la presente valga anche come richiesta di risposta scritta al sindaco e a tutta l’amministrazione.
Consigliere comunale PD
Chiara Mango
Delibere n. 2/2017 e 35/2017
Si è arrivati al secondo punto all’o.d.g., con l’intervento circostanziato e puntuale del consigliere Claudio Gentili, il quale ha contestato tutto l’iter che ha visto coinvolta la Giunta sull’argomento: sull’albo pretorio prima esce con una delibera pesante nei contenuti (n. del 2/2017) e successivamente una seconda che smentisce la prima (n. 35/2017).
In seguito hanno preso la parola i rappresentanti M5S. A quel punto una domanda è sorta non solo spontanea ma dirompente:
Il Movimento 5 Stelle a Bracciano è ancora all’opposizione?
I loro sono stati interventi sottotono e concilianti, nonostante la materia si presentasse istituzionalmente delicata e con riflessi PESANTI per il futuro.
Ai presenti in consiglio, gli unici consiglieri dell’opposizione sono apparsi Claudio Gentili, Chiara Mango e Donato Mauro.
Occorre però, per capire meglio tutta la faccenda, fare un passo indietro.
Il secondo punto prevedeva la presa in esame delle delibere di Giunta n. 2/2017 e n. 35/2017. Nella prima la Giunta comunale parla dell’attività intimidatoria di un privato cittadino che, con continue richieste di accesso agli atti, non permette il regolare andamento della pubblica amministrazione.
La seconda, tutto ad un tratto, revoca la prima. Durante il dibattito in consiglio comunale, è emerso che sono anni che il Sindaco Tondinelli chiede che il cittadino venga ascoltato e che sono anni che viene leso il suo diritto di difesa non consentendogli l’accesso agli atti (forse per colpa dei dipendenti del comune?).
A questo punto ci chiediamo quali siano i rapporti tra il Sindaco e un privato cittadino che blocca l’attività amministrativa, perché è abbastanza inquietante pensare che un Sindaco, che dovrebbe rappresentare tutta una comunità, sostenga da anni (parole del Sindaco) le rivendicazioni di un individuo che, sempre a detta della sua stessa Giunta, blocca l’attività amministrativa. Nella sua spiegazione assolutamente incompleta ed a nostro avviso inaccettabile, il Sindaco ha affermato che la prima deliberazione sarebbe stata un errore di valutazione, dovuto alla poca conoscenza dell’argomento. Ci sembra paradossale che chi afferma di combattere da anni una battaglia a fianco di un cittadino e su determinati argomenti, parli di errore per scarsa conoscenza della materia in esame. A voler proprio cercare di giustificare l’attuale maggioranza, potremmo pensare che sia stato il Vice Sindaco a prendere l’iniziativa in merito alla prima deliberazione di Giunta, considerando che in entrambe le riunioni Tondinelli era assente, e che il Vice sindaco Rinaldi, arrivato solo a Giugno, non si fosse documentato bene. In realtà il Sindaco si è preso tutte le responsabilità dell’errore, quindi anche la giustificazione che abbiamo tentato di dare, salta.
Riassumiamo i fatti:
- la Giunta, su richiesta della Segretaria comunale, dott.ssa Iole Tommasini, denuncia l’attività intimidatoria di un cittadino (che tanto per completezza, risponde al nome di Arturo Cimaglia);
- Il Sindaco, sentito da tutti i presenti, afferma che sono anni che porta avanti una battaglia insieme al signor Cimaglia (che ricordiamo, blocca l’attività dell’amministrazione del Sindaco).
- La Giunta revoca la prima delibera perché ha commesso un errore (chissà, il Sindaco magari si era dimenticato degli anni di lotta).
- La Segretaria comunale risolve consensualmente il suo contratto di lavoro con il Comune (perché? Non è dato saperlo, ad oggi nessuna spiegazione è stata fornita ed è la seconda Segretaria comunale che se ne va).
In questo quadro, il M5S, incomprensibilmente, domenica pomeriggio invia a tutto il Consiglio una comunicazione in cui chiede una riunione preliminare (ovviamente a porte chiuse, alla faccia della trasparenza a 5 stelle) tra tutti i consiglieri, la Giunta, e il cittadino, che ricordiamo non ha incarichi istituzionali.
Evidentemente la coerenza e la trasparenza sono solo slogan da sventolare quando ricercano consensi ma un attimo dopo scompaiono nell’attività istituzionale di tutti i giorni.
A riunione negata (e menomale, il Presidente Testini ha gestito a nostro avviso in maniera discutibile la seduta, ma su questo punto è stato, giustamente, inamovibile), i consiglieri M5S hanno conversato amabilmente per più di un’ora con il cittadino in piazza (per carità, ognuno parla con chi vuole) e infine, data la complessità della vicenda, considerati tutti i punti oscuri, l’intervento dei 5 stelle è stato: “Sindaco, dia i documenti al cittadino (con il quale condivide una battaglia da anni), e ci racconti la storia”.
Questo è il M5S di Bracciano.
Per precisione occorre ricordare che il cittadino in questione a partire dal 2006 (su una questione urbanistica del 2005) ha promosso azioni civili ed amministrative contro il comune di Bracciano ed è, pertanto, una controparte dell’Ente. In questi procedimenti, ed in quelli di parte civile nei procedimenti penali avviati contro amministratori e dipendenti, è difeso dagli avv.ti Bianchi Francesco e Torselli Gianpaolo, entrambi difensori di fiducia anche del Sindaco Tondinelli e del Comune di Bracciano, nominati direttamente dalla Giunta presieduta dal Sindaco stesso.
Sulla questione “accesso agli atti”, nelle ultime ore siamo venuti a conoscenza che i Capi Area del Comune di Bracciano hanno protocollato una comunicazione a tutela della loro immagine e dignità professionale. Tutti i capi area si sono sentiti chiamati in causa dalle parole del Sindaco in consiglio comunale, il quale si è scagliato contro il personale apicale, proponendo di attivare, per il tramite del consigliere Tellaroli, una commissione di indagine sul loro operato, in merito alla materia di accesso agli atti. I firmatari dichiarano che le nomine di Capo Area sono state decise dal sindaco stesso (tra l’altro il mese scorso) e che si basano proprio sul rapporto fiduciario e che il loro operato è già sottoposto al controllo dell’ Organismo di Valutazione, dell’ufficio procedimenti disciplinari e, in ultimo, della Corte dei Conti. Forse il Sindaco vuole riversare le sue responsabilità proprio sui dipendenti dallo stesso nominati?
Lago di Bracciano, ACEA e gli strani apparentamenti del M5S
Sul tema Acqua infine, tutti d’accordo nel fare un’ azione comune per difendere il nostro lago, anche con una manifestazione a fianco del comitato, e magari votare una mozione in Consiglio comunale.
Anche qui però, strani apparentamenti: Il M5S ci tiene a precisare che non piove da due mesi (e chi lo nega, il problema è che i comuni mortali non possono intervenire su quello, ma possono farlo solo sulle azioni umane), e il Sindaco specifica che non vuole fare una campagna politica contro la Raggi.
Ora, chiariamo subito una cosa: il problema non è il partito politico della Raggi ( o almeno per noi non lo è, forse però i suoi compagni di partito braccianesi si sentono un po’ a disagio), il problema è l’assenza rumorosa del Sindaco della Città Metropolitana di Roma, la grillina Raggi, che è proprietaria del 51% di Acea, e che nomina sia il Presidente di Acea Ato2 (l’area del nostro ambito ottimale) che il Presidente di tutta la azienda.
Il Partito Democratico, quando si è trattato di difendere l’ospedale di Bracciano, non ha guardato la forza politica che governava la Regione, ma si è mobilitato per difendere un bene della collettività. Ci aspettiamo che l’attuale maggioranza e il M5S ( possiamo ancora parlare di loro come se fossero due cose distinte?) facciano la stessa cosa, dalla parte dei cittadini e non del loro Partito.
Partito Democratico Bracciano