Bracciano Ambiente: dove eravamo rimasti?
Dove eravamo rimasti? Al programma dell’attuale sindaco Tondinelli:
Ridefinizione del ruolo e dei compiti della Bracciano Ambiente
Fatto, fallita!!!!
Sistema di raccolta porta a porta migliorato in termini di gestione complessiva
fatto! Ecco qui degli esempi:
Si sapeva sin dal 21 novembre scorso che il Tribunale di Civitavecchia aveva dichiarato il fallimento della Bracciano Ambiente S.p.A..
Ricordiamo che nel Consiglio Comunale del 24/10/216 l’Amministratore Unico presentava un nuovo piano industriale. Anziché affrontare tale vitale argomento, il Sindaco ha ritenuto più importante presentare un emendamento sui rapporti contrattuali tra Bracciano Ambiente e Università Agraria.
Si ricorda che nell’assise comunale del 16/11/2016, perciò a circa una settimana prima dell’udienza fallimentare, il nostro consigliere d’opposizione Chiara Mango chiedeva di portare in Consiglio comunale delle soluzioni per il superamento della crisi aziendale. Ma l’Amministrazione era troppo occupata a votare l’ennesima azione di responsabilità contro i vecchi amministratori della BA per occuparsi del futuro della raccolta dei rifiuti:
“il giudice fallimentare in data 28 gennaio 2016, aveva dichiarato ammissibile la proposta di piano concordatario presentata dalla società BA con l’A.U. Avv. Marchesi, – il piano prevedeva la realizzazione di impiantistica già autorizzata dagli organi sovracomunali e votata dal consiglio comunale rispettivamente con le delibere n. 44 del 10.10.2012 e n. 27 del 12.7.2013, – il nuovo A.U. Avv. Silvia Fiori, nominata il 4 agosto 2016, esplicando la volontà del Sindaco, ha revocato il bando di gara per la realizzazione dell’impiantistica autorizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 8 agosto 2014 e dalla Regione Lazio il 27 ottobre 2014.
La realizzazione dell’impiantistica oggetto del bando di gara, oltre ad essere contenuta nel piano industriale presentato dalla società e votato dal consiglio comunale, era posta a fondamento della approvazione del piano concordatario e avrebbe evitato il fallimento della società BA.
Questa amministrazione comunale, insediata a giugno 2016, deve assumersi la responsabilità di non essere stata all’altezza di intraprendere delle azioni in merito alle importanti scelte da attuare per evitare il fallimento della BA.
Del resto il Sindaco, in più di un consiglio comunale, ha parlato della società come se fosse già fallita, rendendo chiaro il suo intento, oggi certificato dal Giudice con un decreto di revoca del concordato preventivo molto chiaro e circostanziato che delinea tutte le motivazioni che hanno portato alla sentenza di fallimento e alla nomina del curatore fallimentare.
Non si comprende per quale ragione sia stato revocato quel bando di gara senza alcuna proposta alternativa per il futuro della BA, con il concreto rischio, più volte ribadito, che, oggi le autorizzazioni rilasciate alla Bracciano Ambiente per la realizzazione degli impianti potrebbero essere acquisite da privati, professionisti dei rifiuti, lasciando all’ente pubblico l’onere della gestione post operativa del sito per garantire la sicurezza del vecchio invaso.”
Concludendo…
La domanda sorge spontanea, per noi e per buona parte della popolazione: cosa intende fare l’amministrazione comunale affinché Bracciano non diventi una discarica a cielo aperto?